Congo

 

 

La Repubblica Democratica del Congo è l’undicesimo stato per estensione a livello mondiale e il secondo paese più grande dell’Africa. La sua posizione al centro dell'Africa e in un territorio ricco di materie prime, ha fatto del Paese un attore cruciale per l’equilibrio dell’intera regione già prima dell’indipendenza ottenuta dal Belgio nel 1960. Dopo essere stato uno dei principali alleati degli Stati Uniti durante la Guerra fredda, il Congo – ribattezzato Zaire nel 1972 da Mobutu Sese Seko nella sua campagna per l'autenticità africana – è diventato uno dei paesi cardine della regione dei Grandi Laghi. Il rapporto conflittuale tra governo centrale e istituzioni regionali, che continua ad alimentare la tensione nel paese, si è sovrapposto agli interessi di attori statuali e di formazioni militari per l’accesso alle ingenti risorse del paese e al controllo del territorio.

Negli anni Sessanta la tentata secessione del Katanga fu il preludio agli squilibri emersi in seguito, in particolare negli anni Novanta. Solo dal 2002-03 il Congo ha intrapreso un processo di pacificazione, con la promulgazione nel 2006 di una nuova Costituzione di assetto istituzionale ispirato al semipresidenzialismo francese. 

In aperto contrasto al centralismo dell’era di Mobutu, il nuovo assetto territoriale del paese è stato improntato al decentramento amministrativo, con l’istituzione di dieci province. Nonostante ciò, le maggiori criticità alla stabilità del nuovo regime provengono proprio dal frastagliato scenario regionale che alimenta a sua volta le divisioni interne. L’estrema porosità delle frontiere, la fragilità dello stato centrale, l’ingente presenza di risorse naturali e di minerali preziosi hanno favorito la riproduzione di situazioni di conflitto endemiche e supportate da attori esterni, in un circolo vizioso in cui cause e conseguenze paiono talvolta indistinguibili. [Enciclopedia Treccani]

 

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